Torino, Festival del Cinema Gay 2011: è polemica


http://www.ilquotidianoitaliano.it Esplode la polemica contro la Regione Piemonte a seguito della decisione di revocare il logo e il patrocinio al “Torino Gay and Lesbian Film Festival”, che si tiene ogni anno nel capoluogo piemontese.
La scelta dell’assessore alla Cultura Michele Coppola è vista dall’opposizione come un “gesto gravissimo, un’inaccettabile discriminazione” che caratterizza l’attuale giunta come “omofoba”.
La prima protesta è partita dal consigliere del Pd, Nino Botti, che ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale.
A lui si sono uniti tutti i principali esponenti di centrosinistra, a cominciare da Piero Fassino, candidato sindaco alle prossime elezioni comunali di Torino, che si scontrerà proprio con Coppola, candidato per il Pdl, il 15 e il 16 maggio.
L’occasione è ghiotta per acquisire consensi in piena campagna elettorale: «La decisione della giunta Cota è un incomprensibile atto di discriminazione, una scelta assurda in una città da sempre all’avanguardia sul tema dei diritti» accusa Fassino.
A ciò si aggiungono le parole forti di Mercedes Presso, ex presidente della Regione Piemonte che per anni ha patrocinato la manifestazione in oggetto.
«È un comportamento vergognoso e assurdo, che denota una giunta omofoba».
Alla mobilitazione dell’opposizione si aggiungono le associazioni di omosessuali.
Prima fra tutte l’Arcigay, che evidenzia la gravità del gesto, compiuto a pochissimo tempo dall’inizio della kermesse, quando tutti i materiali per la manifestazione sono già in produzione.
Per la presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune, Lucia Centillo «si tratta di un episodio inedito, che rappresenta un passo indietro rispetto alla tutela dei diritti e alla lotta contro le discriminazioni».
Dal canto suo, l’assessore Coppola non si è sottratto dal commentare tutta la vicenda.
Per l’assessore si tratta semplicemente di «polemiche strumentali, la solita tempesta in un bicchiere d’acqua. La Regione non concederà logo e patrocinio a una manifestazione che finanzia indirettamente, tramite il Museo del Cinema, e nella quale non ha voce in capitolo. Punto. Questo non presuppone alcun taglio di risorse».
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